I nostri conti

In questa fase della ripresa è finalmente possibile uscire di casa, passeggiare, prendere un po’ d’aria, e sarebbe utile cominciare a fare ordine nei nostri conti. La ragione è semplice: sono cambiate molte cose e dobbiamo capire come affrontare bene questa fase.

L’ordine e la periodica manutenzione funzionano anche per le nostre finanze. Ad esempio, adesso che sta arrivando l’estate, stiamo mettendo via i vestiti invernali e facendo il cambio di stagione negli armadi. Portiamo la macchina dal meccanico per controllare che vada tutto bene, anche senza che si siano verificati problemi o si sia accesa qualche spia nel cruscotto.

Prima della pandemia andavamo dal medico per un controllo generale sul nostro stato di salute, anche senza avvertire particolari malesseri o dolori. Così come facciamo ordine nei nostri armadi, facciamo la revisione dell’automobile e teniamo sotto controllo la nostra salute, allo stesso modo è utile avere il polso della nostra situazione finanziaria. Almeno non rischiamo brutte sorprese e di accorgerci dei problemi quando ormai è troppo tardi.

Prenderci cura dei nostri soldi non è un’attività che richiede molto tempo. Al contrario, dopo un’iniziale controllo, può bastare poco, anche mezz’ora alla settimana. Ritagliamoci il tempo necessario per occuparci di noi e per stare bene finanziariamente.

Da dove iniziamo? Dagli obiettivi. Quali sono le ragioni per occuparci dei nostri conti? A mio avviso, è utile farlo semplicemente per fare un po’ di ordine in questo periodo di crisi e capire qual è la nostra situazione finanziaria. Ma si possono anche avere obiettivi specifici, ad esempio mettere soldi da parte per realizzare un progetto che ci sta particolarmente a cuore, per prenderci cura di altri, per essere più “robusti” finanziariamente e sapere affrontare meglio le difficoltà e gli imprevisti. Occuparci delle nostre finanze non è di per sé un obiettivo, ma uno strumento per raggiungere qualcosa che ci interessa.

Capito questo, cosa si fa? Occorre avere una visione della nostra situazione finanziaria. Si può iniziare facendo un check-up dei nostri conti. Partiamo dal nostro stato patrimoniale. Lo si ottiene facendo una lista di quello che possediamo (le nostre attività) e di quello che abbiamo preso in prestito (i nostri debiti). Partiamo dalle attività finanziarie, come i soldi che teniamo in casa e in banca, gli investimenti in titoli o in fondi comuni di investimento. A questo elenco aggiungiamo le eventuali attività reali: gli immobili di proprietà, stimati al loro valore di mercato e non a quello di acquisto. Lo stesso va fatto per l’auto o altri veicoli, i gioielli o gli altri oggetti di valore che possediamo.

Se abbiamo versato dei soldi in un fondo pensione, anche questo conta e va considerato. Ricordiamoci che non sono liquidi o facilmente liquidabili, ma spesso è possibile accedere a questi accantonamenti ottenendo degli anticipi, a determinate condizioni, da parte del fondo pensione. Inoltre, se abbiamo sottoscritto delle polizze assicurative, contratte a scopo di investimento, dobbiamo considerare anche il loro valore, perché costituiscono un’altra forma per accumulare ricchezza.

Oltre alle attività dobbiamo considerare i nostri debiti, ad esempio il debito accumulato sulla carta di credito, il debito residuo del mutuo sulla casa, il debito contratto con altri, incluse banche o altre istituzioni finanziarie.

Per calcolare la nostra ricchezza netta, bisogna sottrarre dal totale delle nostre attività il totale dei nostri debiti. Dunque dobbiamo proprio ‘fare i conti’, anche semplicemente utilizzando carta e penna.

Questi conti sono utili perché, un po’ come i test del sangue, ci permettono di fare un’analisi della nostra salute finanziaria e porci delle domande. Potremmo chiederci se siamo “robusti” finanziariamente, ovvero se abbiamo sufficienti disponibilità liquide per far fronte a necessità improvvise, dalle più piccole fino alla perdita del lavoro.

Siamo capaci di far fronte a questi shock, di cui è purtroppo piena la vita? Potremmo chiederci se abbiamo risorse sufficienti, ad esempio per compiere decisioni importanti, come acquistare una casa, dato che è spesso utile richiedere un mutuo per finanziare solo una parte del valore dell’immobile per ottenere migliori condizioni. Un altro aspetto da considerare è la composizione della nostra ricchezza. Ad esempio, se è costituita principalmente da un’auto che utilizziamo per andare al lavoro o da alcuni oggetti preziosi che sono ricordi di famiglia e che vogliamo lasciare ai nostri figli o parenti, abbiamo una ricchezza che non è facilmente utilizzabile e il cui valore è difficile da far crescere nel tempo.

In particolare, possiamo chiederci se ci sentiamo sereni. So bene che per molti di noi pensare o discutere di finanze genera talvolta ansia e stress emotivo. Ma si ha paura di ciò che non si conosce e si crede di non poter controllare. Un buon modo di curare l’ansia finanziaria è affrontarla un po’ per volta, a piccoli passi. Teniamo in mente una cosa importante: siamo noi a dover controllare le nostre finanze, non loro a controllare la nostra vita.

La mia regola è semplice quanto efficace: mi occupo dei miei conti e delle decisioni finanziarie durante il fine settimana quando ho maggiore tempo a disposizione. Devo dire che lo faccio con piacere, perché so che questo contribuisce al mio benessere, e ne ho visto i risultati.

Washington, 2 giugno 2020

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