Resilienza fa rima con conoscenza

Voglio riprendere il discorso delle precedenti lettere per continuare a parlare di resilienza finanziaria e come fare per diventare più resilienti. L’argomento è così importante che il Comitato ha commissionato un’indagine alla società di ricerca Doxa per valutare, tra altre cose, lo stato della resilienza finanziaria delle famiglie Italiane dopo vari mesi dall’inizio della pandemia. Il rapporto sui dati è disponibile sul portale Quellocheconta.gov.it.

Non è facile misurare la resilienza finanziaria. Tra le misure che abbiamo usato c’è un indicatore che è stato utilizzato nella passata crisi finanziaria e che possiamo utilizzare anche adesso.

Ecco una delle domande che abbiamo fatto:

Se dovesse presentarsi una necessità imprevista, quanto ti senti sicuro/a di poter rimediare 2.000 euro entro un mese per farvi fronte?

Possiamo porci anche noi questa domanda e valutare la nostra resilienza finanziaria. In sostanza dobbiamo valutare se siamo capaci di fare fronte ad un imprevisto che comporta una spesa di media entità, non piccola ma neanche catastrofica, ad esempio un incidente, l’acquisto inaspettato di un elettrodomestico, una spesa medica come l’apparecchio dei denti e così via. La domanda non specifica se abbiamo a no risparmi, ma sonda se siamo sicuri di poter rimediare una determinata somma, ovvero la nostra capacità di accedere a risorse per far fronte a un imprevisto. E la spesa non è immediata, c’è un mese di tempo per farvi fronte.

I dati sulla resilienza ci parlano della vita di tante famiglie Italiane durante la pandemia. Tre famiglie su dieci non sarebbero in grado di affrontare una necessità imprevista e rimediare 2.000 Euro. E se andiamo a guardare ad alcuni gruppi della popolazione, ad esempio i giovani o le donne, le percentuali aumentano anche di più: quasi quattro su dieci non riuscirebbero a fare fronte ad una spesa imprevista. I livelli di educazione e di reddito, ovvero la situazione socio-economica, contano. Chi ha maggiore reddito è meno fragile finanziariamente. Ma conta anche un’altra variabile, che possiamo considerare un’altra risorsa in possesso delle famiglie, la conoscenza finanziaria. Chi conosce meglio l’ABC della finanza è più resiliente. E la conoscenza conta e conta molto: chi sa di più è due volte meno fragile di chi sa di meno. Un po’ di conoscenza è un’arma in più per difenderci, per costruirci un piccolo scudo che ci aiuta ad affrontare eventi imprevisti.

Ci sono varie considerazioni da trarre da questi dati. Primo, la pandemia ha sicuramente indebolito le nostre finanze. Occorre cercare di ricostruire il nostro cuscinetto di riserve, perché ci sono spesso spese improvvise e non vogliamo farci trovare impreparati. Secondo, tante famiglie si trovano in questa condizione. È inevitabile data la severità dello shock che ci ha colpito. Ma è anche importante non fare più parte di questa statistica, essere nell’altro gruppo che è certo o pensa di farcela a far fronte a una spesa improvvisa. Le statistiche non sono e non devono essere il nostro destino! Terzo, è utile cercare di aumentare le conoscenze di base, perché anche queste sono un ‘patrimonio’ che ci può aiutare nei momenti di difficoltà.

Cosa possiamo fare? Nelle lettere precedenti ho dato qualche suggerimento su come possiamo cominciare a costruire un po’ di resilienza finanziaria. A piccoli passi possiamo cercare di costruire un tesoretto che ci aiuti nei momenti di difficoltà, ad esempio con piccoli risparmi ma continui, e prestando più attenzione al nostro bilancio familiare. E sempre a piccoli passi possiamo aumentare anche un altro piccolo patrimonio, che è quello delle nostre conoscenze finanziarie. Anche queste possono aiutarci nei momenti di difficoltà. E per rafforzarle consiglio di consultare il portale Quellocheconta.gov.it, che fornisce delle nozioni semplici di finanza personale.

La ricerca accademica sulla resilienza finanziaria ha aggiunto qualcosa in più. La resilienza finanziaria conta perché è uno dei principali indicatori del benessere finanziario. Chi è più resiliente è in sostanza più sereno e sta meglio. Ho chiesto agli studenti del mio corso di finanza personale quali siano le conseguenze derivanti dal non avere resilienza finanziaria e qual è la loro esperienza personale. La risposta di uno studente l’ha riassunta con queste parole: mi sento meno libero.

Washington, 12 agosto 2020.

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